Le coliche del lattante

Dopo il primo mese di vita, può succedere che. dopo una giornata calma, una sera il bambino scoppia a piangere e  a urlare. Si ripiega su se stesso come se avesse uno spasmo doloroso e non si calma in nessun modo. I giorni successivi, alla stessa ora, succede lo stesso. I pianti sono acuti, insistenti, disperati. Nonostante però il pianto, i bambini che soffrono di coliche sono perfettamente sani e crescono benissimo. Con il passare delle settimane, le crisi scompaiono spontaneamente.

Di questi pianti, chiamati anche coliche serali, coliche gassose del lattante, coliche del secondo mese, non si conoscono le ragioni, nè il rimedio. E’ certo però che, non sono provocate da alcuna malattia o problema psicologico, ma sono una fase di assestamento del tutto naturale. Si sono fatte tantissime ipotesi in materia: c’è chi parla di immaturità gastrointestinale o del sistema nervoso, di insufficienza di ormoni, di carenza di enzimi digestivi, di risposta allergica al latte materno. Quel che si sa di certo è che nel neonato il pianto, svolge diversi compiti , fra cui quello di scaricare la energie e la tensione accumulata durante la giornata. Il pianto libera il neonato dagli stimoli che lo disturbano e che non può esprimere diversamente.

Spesso si crede che il pianto sia dovuto a una mancanza degli adulti nei confronti del piccolo e nel vano tentativo di calmarlo, si è portati a soffocarlo di stimoli e attenzioni che lo rendono ancora più inquieto.  Quando poi il disturbo scompare ci si sente in dovere di continuare a rispondere a ogni accenno di pinato, prendendo il piccolo immediatamente in braccio. Si creano però abitudini che poi non sono facilmente modificabili. Il bambino fa fatica ad addormentarsi da solo, la notte soffre di risvegli più o meno frequenti e prolungati.

E’ importante invece, accettare queste crisi come un momento necessario alla crescita. La cosa migliore da fare è mettere il piccolo nella sua culla in penombra e lasciarlo sfogare, consolandolo con una coccola e standogli vicino; per quanto straziante possa essere sentirlo piangere, questo è l’unico modo per non peggiorare la situazione.

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